18 AGOSTO / 18.30
Informazione polarizzata, propaganda bellicista e analisi geopolitica ai tempi della guerra
Greta Cristini intervistata da Marco Labbate
Informazione polarizzata, propaganda bellicista e analisi geopolitica ai tempi della guerra
La guerra è un processo che, una volta avviato, si autoalimenta. Senza la volontà politica tesa alla diplomazia, al negoziato, la conflittualità militare tende naturalmente a riprodursi all’estremo. Il racconto della guerra può partecipare al rischio di questa radicalizzazione aumentando il pericolo di conflitti senza fine, erroneamente considerati “inevitabili”.
Un giornalismo sensazionalistico e la narrazione spesso oltranzista dei leader aumentano tanto la polarizzazione ideologica quanto l’incomprensione dei profondi interessi in gioco. La geopolitica, soprattutto quella fatta dal campo, prova a districarsi fra questi ostacoli a favore di un’analisi quanto più neutra e non partigiana, perché scevra da considerazioni valoriali, morali e ideologiche e tesa a mettersi nella testa e nei cuori di tutte le parti protagoniste del conflitto.
Greta Cristini, laureata in Sorbona e già avvocata anticorruzione a New York, è analista geopolitica e reporter di guerra in Ucraina e in Medio Oriente. Collabora con Il Messaggero, FanPage, Limes, Huffington Post e altre testate. Ha scritto “Geopolitica. Capire il mondo in guerra” (2023, Piemme).
È voce e autrice del podcast di geopolitica “Il Grande Gioco” per OnePodcast (GEDI). È spesso ospite in radio, podcast e tv per commentare l’attualità internazionale.
Marco Labbate, assegnista di ricerca in storia contemporanea presso l’Università di Urbino. È vicedirettore scientifico dell’Istituto di storia contemporanea di Pesaro-Urbino e studioso dei movimenti pacifisti. Ha pubblicato i libri: Un’altra patria. L’obiezione di coscienza al servizio militare nell’Italia repubblicana, Pisa, Pacini, 2020; Non un uomo né un soldo. Obiezione di coscienza e servizio civile a Torino, Torino, Ega, 2022.